sabato 3 marzo 2007

i problemi del Bivietto

Divino 15 migratorio 650 A.C.

Il mattino seguente si riparte di buon'ora per Axegard. Aramil e il suo compagno non si vedono, quindi decidiamo di prendere in prestito le loro cavalcature. Salgo sul bianco cavallo di Aramil, ma questo mi scaglia per terra con violenza. Lo lascio all'animalista Nolta, mentre riparto al trotto con Aramil in sella a Silvestra, la Stallona.

Dopo un po' di viaggio ci rendiamo conto di aver perso Nolta. O non è riuscito a convincere il bianco cavallo, o si è cacciato in qualche guaio. O forse aveva altri piani per la testa. Sulla strada incontriamo invece Karl, un mercante privo di cervello, che per poco non acquista il pene di Aramil per 350 MO. Mangiamo il delizioso cervo per pranzo, e per cena giungiamo in vista del decadente "Bivietto". Una locanda per modo di dire, che resiste in qualche modo al passare del tempo.

All'interno lo staff è pietoso, ma ci sono degli avventori simpatici: Flick e Flock, due cantori, che prendono subito in simpatia il conte. Con l'aiuto delle magie di Ilirn, Amandil ne combina di ogni: si ingrandisce, scaglia tavoli e ciotole.. L'oste in sua balia viene rimpicciolito e implora pietà. Insomma, una serata divertente. Flick e Flock compongono una canzone sull'evento, e ci allietano con altre leggende e ballate. Una racconta della guerra tra Ulek e la Granmarca, con l'importante contributo di Axegard, rimasta a ultimo baluardo, e trionfante grazie a un drago.

L'altra parla più banalmente di una principessa e di un drago, con degli strani interventi di animaletti.

A fine serata decido di fare un piccolo "regalo" ad Aramil. Gli compro una prestazione di Tetta di Latta, la bruttissima prostituta locale. Dicendole che è il compleanno del conte, le chiedo di entrare in stanza a sorpresa. Il conte purtroppo non coglie l'ironia, e ferisce la signorina. Il gestore vede la scena e scappa gridando. Tra il divertito e lo stupito, vado a godermi il meritato sonno.

Marittimo 16 migratorio 650 A.C.

Al mio risveglio due sorprese: c'e' Nolta, giunto assieme al nostro amico Karl (che a quanto ci risulta stava invece allontanandosi dalla città); e non c'e' l'oste, recatosi presumibilmente a chiamare le guardie per gli eventi della notte. Insieme ripartiamo verso la città, con la compagnia di Karl, "affittato" da Nolta e Ilirn.

Dopo un sontuoso pranzo a base di tasso allo spiedo, giungiamo ad un ponte con delle postazioni di guardia. La procedura è noiosa, ma meno disturbante del previsto: ci viene fornito il permesso senza tante storie, anche se per soli due giorni. Mentre ce ne stiamo andando senza problemi, il capo delle guardie ci chiede se sappiamo qualcosa di quanto accaduto al Bivietto. Mentre tutti neghiamo, Amandil salta fuori e confessa! Dico io, in una città dominata da uno spietato legislatore, va a confessare un aggressione ad una donzella. Anzi, sostiene di essere stato aggredito, mettendomi in una posizione non ottimale. E le guardie ci scortano in gendarmeria per testimoniare.

Lungo la strada visioni di terrore: un esecuzione di un ladruncolo e qualche informazione sulle sanzioni applicate a ladri, assassini e facinorosi. Sono a dir poco assurde e indecenti. In particolare la città sembra temere e punire i sobillatori. Nel frattempo chiacchiero con Nolta per ottenere il suo supporto in questa annosa situazione. Gli dico quasi tutto sul nostro scopo a Axegard, ma non sembra convinto.

Nel terrore di incontrare Tetta di Latta, non solo per l'aspetto della suddetta, testimonio per primo e esco in fretta. La mia testimonianza è molto vaga. Ovviamente non dico nulla di ciò che ho fatto e visto, ma non mento. E porto avanti un possibile alibi di "annebbiamento da birra".

Attendo fuori che gli altri escano, intenzionato a confessare ad Amandil lo "scherzetto" e cercare insieme un modo di uscire da questa situazione.



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