sabato 24 marzo 2007

Incenso e Burocrazia

Marittimo 16 migratorio 650 A.C.

Usciti da quel postaccio, ci ritroviamo a decidere il da farsi. Mentre qualcuno vorrebbe esplorare la città, riporto l'attenzione sulle nostre priorità: liberarci da quest'annoso processo, e portare il messaggio per Romen al giudice supremo.
Rivelo quindi la mia posizione a Amandil, che comincia a comprendere la mia urgenza nel risolvere la situazione. Ci rechiamo quindi a cercare Nedd e Tetta di Latta per cominciare le trattative. Io penso di offrire un risarcimento per quanto accaduto, Amandil vuole evitarlo, ma sembra disposto a condividere con me le spese.

Cosi', rientriamo dal nostro amico burocrate per chiedergli l'ubicazione della parte "lesa". Scopriamo che anche loro sono in città e ci dirigiamo alla locanda. L'approccio non è dei migliori, con Nedd che ci grida contro, e quella "cosa" di latta che emette gridolini disturbanti. Ma davanti alla nostra insistenza e alle buone maniere, Nedd acconsente a parlare con noi senza la "signorina". Scopriamo che egli è meno scellerato di quanto pensassimo. Si rende conto dello stato di Tetta di Latta e dell'influenza che questo può avere sui clienti. Gli offriamo come risarcimento, la nostra consulenza per rilanciare la locanda: eventi, atmosfera rilassata, privacy per i mercanti con le amanti.. Cosi' il suo risarcimento scende a 35 misere monete d'oro. Di cui 18 pagate dal buon Amandil.

Si torna cosi' di nuovo dal notaro per mettere il tutto per iscritto e chiudere la causa. Ma le cose sembrano più complicate del previsto: in questa città malata bisogna comunque passare per il giudice supremo. Fissiamo cosi' l'udienza per il pomeriggio stesso. Sono un po' preoccupato, perchè anche Tetta di Latta dovrà essere presente, e con lei non abbiamo affatto trattato. Confido pero' nello spirito virile e protettore di Nedd, che la porti sulla retta via.

Nell'attesa dell'udienza, facciam un salto al tempio. Quel buffone di Amandil vorrebbe farmi inginocchiare davanti ad una colossale statua di una sua qualche divinità bislacca. Io, che ormai non devo inginocchiarmi neanche davanti alle trappole, pensate quasi sempre per un'altezza umanoide? Io, che se proprio sento il bisogno di un conforto religioso, ho una fiaschetta bruciante pronta in tasca? Ovviamente mi rifiuto, e mi fa piacere vedere che anche gli altri non cedono. A parte Nolta, che ultimamente è molto strano.

Entriamo nel tempio, e subito un odioso odore d'incenso ci assale. La navata è pacchiana ed esuberante, le dimensioni decisamente esagerate, e il clima da noia mortale. Accompagnamo Amandil in sacrestia, dove comincia a disturbare la funzione in vari modi. Mentre parla con il sacrestano fingo un attacco di "tosse da incenso" per poter uscire.

Finalmente si respira. Pare che Amandil non sia riuscito a parlare col sacerdote, ma solo con Xanax, il sacrestano. Ad ogni modo è quasi ora della nostra udienza. Ci rechiamo al tribunale, dove veniamo ammessi nell'auletta delle udienze. Il clima è molto serio e contrito, ci sono guardie ovunque, e troneggia una scritta inquietante e fallace "Non sempre si può ciò che si vuole, non sempre si vuole ciò che si deve, ma sempre si può ciò che si deve".

Finalmente il giudice supremo entra ed.. E' Romen! E' lui!!! mah mah.. appena indossa gli occhialini mi rendo conto che non può essere il barbaro. Ad ogni modo la nostra banale formalità viene svolta con estrema lentezza e tensione, e al prezzo di 10 M.0.

Proviamo a raggiungere il Giudice per la questione della lettera, ma ci rimanda alla sua segretaria. La quale ci fissa un appuntamento a nome Billo Pillo tra circa un mese. Rileggendo meglio il messaggio ricostruiamo l'iter da seguire: prendiamo la guardia fuori dal tribunale, un incompetente di nome Ciproxin. Dopo una lunga discussione ci porta da Norme.

Eh si le nostre sobillazioni hanno avuto conferma: il giudice è uno dei fratelli di Romen. E la missione che voleva affidare al nostro "caro" barbaro, e che viene rifilata a noi è quella di ritrovare un altro membro della famiglia, per altro dai dubbi gusti sessuali. Di Ermon sappiamo che è smilzo, poco muscoloso e si trucca. E' partito qualche settimana fa da Tringly a cavallo, ma non è mai arrivato in città. Nostro compito è scoprire cosa sia successo, e recuperare un cimelio di famiglia. Norme non ci rivela di che si tratti, ma solo che è in una piccola scatoletta sigillata in argento intarsiato. Non si tratta di un oggetto magico, ma ha solo valore affettivo.

Le nostre ricerche iniziano subito: Nolta e Amandil provano a infiltrarsi nel mondo omosessuale entrando in confidenza con il commesso gay del "vitino di vespa", negozio di abiti della città. Riescono a ottenere un appuntamento, ma si professano passivi per ovviare alle mancanze del conte.

Nel frattempo cerchiamo di completare la burocrazia della città. A Ilirn serve una tessera di affiliazione alla gilda per potersi iscrivere a un corso. Ma per aver la tessera serve il permesso di soggiorno. Ma per il permesso di soggiorno serve un alloggio. Andiamo a scegliere una casa da acquistare..Ma per l'acquisto serve una tessera. Sconsolati, guardiamo i tre uffici chiusi, e ci rechiamo in locanda.

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